Il tuo cv è piaciuto, primo step accomplished. Adesso arriva il momento più importante: mostrare davvero chi sei.
Non c’è una seconda occasione per fare una buona prima impressione, in un colloquio la prima occasione può essere l’ultima, dato l’alto numero di candidati, i diversi criteri tra HR e le tempistiche operative per concludere la selezione.
Vediamo alcuni consigli utili per affrontare questo processo al meglio.
1. Sii professionale
Dimostra al tuo interlocutore che ha davanti a sé una persona seria e affidabile. Cosa vuol dire? Cura il tuo abbigliamento e la tua persona, non essere under- né overdressed, sentiti a tuo agio nel tuo abbigliamento fresco e curato, che dimostrerà al selezionatore il rispetto e l’importanza che dai a questa opportunità.
2. Ormai i colloqui si fanno anche su Zoom, Skype, ecc.
Se non hai la possibilità di fare un colloquio di persona (situazione molto diffusa in questo momento), cura l’ambiente, assicurati che la connessione sia stabile e funzionante, che l’audio sia settato correttamente e non abbia dei ritorni sgradevoli e fastidiosi per chi ti ascolta. Per quanto la persona dall’altra parte dello schermo possa essere comprensiva e non scandalizzarsi se per caso il gatto salta sulla scrivania, cerca di evitare qualsiasi elemento di interferenza o disturbo, ma anche troppo personale (ambienti intimi della casa, oggetti strani, foto o poster personali sullo sfondo…).
3. Non dimostrarti subito rigido e inflessibile
Soprattutto per quanto riguarda la quantità di lavoro e gli orari, domeniche off, eccetera.. se hai particolari impedimenti o esigenze, comunicale subito e con una motivazione condivisibile, altrimenti attieniti alle informazioni fornite dall’azienda in fase di ricerca. Se ti sei candidato/a, è perché queste sono o dovrebbero essere in linea con le tue aspettative.
4. Adeguati al tono e al registro del tuo interlocutore
Non dare mai del tu a prescindere, ma allo stesso tempo non perseverare con il lei e con uno stile super formale se il selezionatore ha apertamente sdoganato l’uso di un tono più confidenziale. Le forzature non piacciono a nessuno, creano distanza e mettono a disagio.
In altri paesi del mondo, anche grazie alla scarsa differenziazione delle persone verbali, dare del tu è perfettamente accettato (il tu comunque si percepisce anche dal registro semantico e dalle scelte linguistiche, dalla comunicazione non verbale e da altri indicatori, rispetto alla mera coniugazione verbale.. ma questo è un altro campo). Non siamo in America o in Nord Europa, in Italia una persona semi-formale è un aspetto che può ancora fare la differenza.
5. Fai le tue ricerche e informati sull’azienda e sul ruolo per cui ti stai proponendo
Non puoi non avere una risposta alla domanda “Perché vuoi lavorare con noi?”. Certo, tutti vogliono lavorare per guadagnare uno stipendio e una stabilità, ma su centinaia di aziende puoi trovare almeno un motivo valido e non veniale che ti porti a fare quel colloquio. Una risposta che non dimostra interesse verso l’azienda, i suoi valori, i suoi standard produttivi o tecnologici, o ancora ecc ecc potrebbe risultare in uno scarto a priori, tanto quanto una risposta preimpostata e sciorinante le lodi dell’azienda a priori.
BONUS TIP
Nel momento in cui stai ricercando informazioni sull’azienda per cui ti stai preparando per il colloquio, esamina in toto la loro presenza online, il sito, eventuali blog o pagine social e cerca di scovare ogni possibile errore, refuso, informazione migliorabile… e durante il colloquio non avere paura a farlo notare: questo darà di te l’immagine di una persona che ha investito tempo e che si è preparata.
Innanzitutto ti stai già dimostrando propenso/a al bene dell’azienda, e secondo ti stai presentando come una persona attenta, affidabile e sincera. Ti assicuro che diverse volte mi è capitato di sottolineare qualcosa, e dalla parte del selezionatore o direttore questo è sempre stato apprezzato.